La duplice importanza del risparmio energetico sulle linee di produzione
Sotto il nome di risparmio energetico si annoverano varie tecniche atte a ridurre i consumi dell'energia necessaria allo svolgimento delle attività umane.
Sotto il nome di risparmio energetico si annoverano varie tecniche atte a ridurre i consumi dell'energia necessaria allo svolgimento delle attività umane. La valutazione del “risparmio” viene solitamente da una diagnosi energetica che evidenzia i consumi di un’organizzazione e individua le possibilità di conseguire interventi di aumento di efficienza energetica.
Contenere i costi energetici è oggi una scelta indispensabile per il miglioramento dei processi produttivi e per attuare una politica aziendale attenta e sensibile nei confronti dell’ambiente e delle persone che lo vivono quotidianamente.
Favorendo il risparmio energetico si possono conseguire simultaneamente due importanti obiettivi: aumentare l'efficienza produttiva del proprio stabilimento e ridurre le emissioni di C02, facendo così il bene del Pianeta.
Ma come è possibile attuare un vero e proprio risparmio energetico?
L'efficienza può essere espressa in diversi modi ma, tradotta con parole semplici, è il rapporto tra energia conservata, al termine del processo, ed energia immessa.
Per risparmiare energia è dunque necessario misurarne e controllarne con precisione il consumo. Misurare la quantità di energia elettrica utilizzata da ogni singola utenza dello stabilimento e, collegando tali dati ai volumi di produzione, permette d'individuare i consumi specifici, cioè la quantità di energia necessaria per ogni singola unità produttiva.
Mitsubishi Electric è molto sensibile a questo tema e allo scopo di diventare una primaria green company globale, ha avviato da tempo una serie di attività basate proprio sulla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso la promozione dell'efficienza energetica.
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